martedì 31 maggio 2011

Analogica

Stante la loro enormità,
le balene
non mangiano che plancton.
Berlusconi ha detto "ora vedranno", riferendosi a milanesi e napoletani.
Tradotto: Hamsik al milan.
Le distanze sono una culla di incontri tra alieni.
Orto di alienazione,
per non smarrirsi una coltivazione
di parole.
E le parole: strumento tragico. Suono gravido come le nuvole che danno nero (vero) senso alla realtà tattile e bagnata del temporale. 
Destino di fallimento.
Eppure il coraggio del collegamento
nella Babele dell'interpretazione.

Onestà, ci vuole. Coscienza del Limite.
Si dovrebbe riferire di Auvers sur Oise. Lì è morto Van Gogh. Solo, malato, intuitivo come un brivido universale. Si riferirà.
Si dovrebbe riferire dell'Italia, che forse vive. Germogli a fine maggio. I fiori dovranno essere rossi per dare senso alla primavera e porre precondizione per il passaggio sinuoso d'ogni stagione.
Si dovrebbe. Si farà.
Ma il reale. Incombe nella forma di un terzo esame.
In Francia si perde forcement l'attitudine ad intarsiare profondità linguistiche in lingua italiana.
Sembro artatamente ricercato? Non lo sono.



Augurandomi di sognare 

lunedì 16 maggio 2011

DSK


A me sinceramente Dominique Strauss-Kahn non piace. Trovo una violentissima contraddizione in termini il fatto che il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale [un'istituzione che certamente tanti Paesi del terzo mondo ve la raccomandano]. Dico, come può un personaggio del genere essere considerato, seriamente, un candidato di Sinistra? 
Quasi quasi vien da pensare che il PS francese sia messo quasi peggio del nostro PD.
Ovviamente non è così, di Massimo D'Alema e di Walter Veltroni non ce ne sono altri al mondo.

Ma il punto, ben evidentemente, non è questo. Oggi Strauss-Kahn sta in carcere, accusato di sequestro di persona allo scopo/in conseguenza di una violenza sessuale che in termini di cronaca sarebbe stata sodomizzazione; nonchè, non contento, costrizione ad avere un rapporto orale ("atto sessuale criminale", laddove non consenziente bien sur, per le leggi yankees).
Tutto questo mi fa pensare che il Bill Clinton di dodici anni fa, quello che si teneva la stagista [come si chiamava? Legwinski o giù di lì: "amo ancora Bill", ebbe a dichiarare qualche tempo fa in piena crisi di identità mediatica] sotto la scrivania della stanza ovale. Quel Bill al giorno d'oggi pare un pischelletto maldestro, offuscato da bunga bunga e Sofitel vari.
Mi è venuta voglia di leggere dei testi sul rapporto tra potere e sessualità. Di questi tempi -sarà la società dell'informazione, sarà che il fenomeno è in espansione- questo rapporto si connota come sempre più tangibile, sempre più stretto.
Il potere che vuole autoaffermarsi pure sulla sfera del sessuale, in maniera autoritaria e perversa [perchè il potere politico, e in parte quello economico, sono soggetti a delle regole del gioco; ma la sessualità, essa è il regno del gioco che si fa da sè, un prato di perversioni consensuali.]
Un'attrazione profonda e grigia. Una voglia di dominio che zittisce il dominato. Si, proprio una perversione, che diviene folle in assenza di consenso. E che in assenza di consenso elimina la categoria stessa della sessualità, nella misura in cui essa si esercita (almeno) in due.
O almeno, io la vedo così.

Ad ogni modo Strauss-Kahn non sarebbe stato un buon candidato, in Europa ci vuole Sinistra.

giovedì 12 maggio 2011

dimensioni intuitive



"Un'arte che avesse per scopo di sprigionare dalla natura non generalizzazioni intellettuali, ma forme e colori collettivi la cui percezione non è ancora diventata nozione, sarebbe concepibilissima, e pare che un pittore come Marcel Duchamp stia realizzandola."


Guillaume Apollinaire, "I pittori cubisti- Meditazioni estetiche" [1912]

giovedì 5 maggio 2011

Lo sciopero generale

E' arrivato. E' tardissimo. E non sarà per ovvi motivi geografici mio. O, meglio, sarò io a non essere suo.
A non appartenere a questa giornata.
Domani in Italia c'è lo sciopero generale.
Mi auguro che sia un'affermazione di dignità in grado di bloccare il Paese.
Perchè il punto è questo, noi studenti universitari l'abbiamo capito questo autunno.
L'Italia è politicamente bloccata da anni. Gli unici provvedimenti che vengono presi sono, o norme ad personam [Silvio Berlusconi era realmente convinto che Ruby fosse la nipote di Mubarak, dice così la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana], oppure disegni di smantellanto di tutto ciò che è alla prima persona plurale, di tutto ciò che è pubblico.
Meglio ancora, di tutto ciò che appartiene alla sfera del Comune, e che dunque non è appropriabile, nè da soggetti privati, nè da persone di diritto pubblico.
La dignità del lavoro e nel lavoro è un bene che appartiene a tutti indistintamente.
Da Marchionne al sottoscritto. Ergo Marchionne non se ne può appropriare privandone altre persone [la proprietà privata è questo, esclusiva per definizione e risuona nella locuzione che ho appena usato]. Lo stesso vale per un governo o un parlamento, che non possono in nome della flessibilità a senso unico eliminare le fondamenta della dignità del/nel lavoro: sicurezza contrattuale, previdenza sociale, diritti nei luoghi di lavoro, contrattazione collettiva.
Ma su tutto la Conoscenza. La commovente conoscenza.
La conoscenza è il primo dei beni comuni, a dispetto del suo carattere immateriale e etereo.
Infatti, in termini materiali diretti, la conoscenza è INUTILE.
Indirettamente, è con la conoscenza che nasce il vivere sociale in tutti i suoi campi e le sue applicazioni. Medicine. Tecniche ingegneristiche. La gioia intuitiva e arcana delle arti. Il ruolo ordinante e contraddittorio del diritto.
Ma l'approccio, me lo si consenta, deve essere secondo me più trascendentale.
La conoscenza è la condizione a priori per l'esercizio dell'umanità, singola e collettiva.
Nella conoscenza fioriscono la critica, la dialettica, le differenze, i riconoscimenti dell'altro. Nella conoscenza fiorisce lo slancio verso il futuro. E in essa l'essere umano può cogliere la pienezza nelle pieghe del presente.
La conoscenza è il contrario dell'abbrutimento, ed è la cosa che permette all'uomo di sorridere o piangere con profondità sempre nuove.

Di questi tempi, è sulla conoscenza che si gioca una grandissima partita di appropriazione privata. Esclusiva. Individualizzante.
Come si può incollare uno sponsor commerciale sulla conoscenza?
Come si può accettare che non tutti abbiano la possibilità di conoscere, nella misura in cui non tutti possono permettersi il valore aggiunto dato da un bollino?
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Lo si accetta perchè la diffusione dell'ignoranza è precondizione per l'esercizio di dittature morbide, piacione, narcotizzanti [forza milan viva il presidente!, che belli i programmi di Maria De Filippi!...].
La conoscenza permette di vedere.
La nostra povera Italia svilita, offesa, derubata e narcotizzata.
La nostra Italia, archetipicamente incline e per trent'anni indotta all'ignoranza [che è più comoda, sempre più comoda e gretta della conoscenza], oggi semplicemente non


Un padre di figlia diciassettenne è felice che la sua bambina se lo faccia mettere in culo a pagamento da un dittatoruncolo settantaquattrenne.
E allora, evviva lo sciopero generale.
Blocchiamo realmente il Paese bloccato.
Serve una rivoluzione culturale.
Bisogna lavorarci ogni giorno dentro e fuori di sè. 
Interrare l'amarezza per coltivare umanità.


mercoledì 4 maggio 2011

something

C'è qualcosa in questa aria dei primi giorni di maggio. E' un'assenza - direbbero un assenz-io-. Capita di vivere anche così. E capita conseguentemente che la sera si faccia di continuo notte inoltrata, così come la mattina schiuda i propri occhi pigrissima.
Una questione di ritmi. la Francia non aiuta perchè è essenzialmente gaudente, pigra nella propria spina dorsale archetipica [avevo mai reso noto che i negozi parigi aprono non prima delle 9 e mezza/10?]
La settimana di pasqua -a proposito dei frammenti cui si accennava in post passati- è stata la settimana della pace.
Un turismo dal volto umanissimo, gioioso del presente e senza patemi d'animo.
A costo di non vedere tutto, chè non è un problema, si potrà recuperare in un futuro non troppo lontano.
La Tour Eiffel che fa da sfondo a questo blog, uno sgorbio criticato così tanto nel 1888 da essere stato adottato dal Fato nel 1889.
E poi il Louvre con le sue conferenze stampa, le sua degenerazioni e per fortuna e soprattutto le sue maestosità.
E la Senna. E il calore. Tanto calore.
E il paris-brest, bien sur.
Ora bisogna studiare in vista degli esami. Non è complicato comprendere come sia difficile a partire da certi stati d'animo.
Nuovi livelli di solitudine, anche.
Mi era stato detto che, sottopelle, ogni erasmus si nutre anche della solitudine.
E' fondamentalmente vero. Una faccia bella e spinosa.
Tutto è da vivere.
 
 

martedì 3 maggio 2011

la bellezza dei difetti



Può una foto difettosa diventare bella? Certo che può esserlo. Non si spiegherebbe altrimenti com'è che io e il  mio naso siamo con Marie.
Ma, dico, al di là del naso e di ogni proprio naso, la cosa interessante è che questa foto è realmente una foto difettosa: nel senso che la fotocamera di Marie l'ha elaborata male, scomponendola in termini quasi cubisti. [sarà che sto leggendo questo librettino sui pittori cubisti di Guillaume Apollinaire, ma così mi sembra di percepire]. A me sinceramente piace molto, ergo eccola sul blog delle Sopracciglia.
Colgo l'occasione, per inciso, per dire che la settimana di pasqua è stata una cosa meravigliosa. Piena, piena, piena di pace. "Lenta" e aggraziata come meritava di essere. Piena di arte e di vita, come non poteva non essere.
Infatti, oggi faccio fatica a dormire la sera e a svegliarmi tonico la mattina.
Ma questa è un'altra storia.
Il faut se coucher.
Demain, peut etre qu'on va voir des photos concernant Privitera. 

lunedì 2 maggio 2011

Sognando un Paris Brest

Questa sera avrei ucciso per un cosino di questi.
Ho dovuto accontentarmi di un banale magnum alle mandorle.