lunedì 16 maggio 2011

DSK


A me sinceramente Dominique Strauss-Kahn non piace. Trovo una violentissima contraddizione in termini il fatto che il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale [un'istituzione che certamente tanti Paesi del terzo mondo ve la raccomandano]. Dico, come può un personaggio del genere essere considerato, seriamente, un candidato di Sinistra? 
Quasi quasi vien da pensare che il PS francese sia messo quasi peggio del nostro PD.
Ovviamente non è così, di Massimo D'Alema e di Walter Veltroni non ce ne sono altri al mondo.

Ma il punto, ben evidentemente, non è questo. Oggi Strauss-Kahn sta in carcere, accusato di sequestro di persona allo scopo/in conseguenza di una violenza sessuale che in termini di cronaca sarebbe stata sodomizzazione; nonchè, non contento, costrizione ad avere un rapporto orale ("atto sessuale criminale", laddove non consenziente bien sur, per le leggi yankees).
Tutto questo mi fa pensare che il Bill Clinton di dodici anni fa, quello che si teneva la stagista [come si chiamava? Legwinski o giù di lì: "amo ancora Bill", ebbe a dichiarare qualche tempo fa in piena crisi di identità mediatica] sotto la scrivania della stanza ovale. Quel Bill al giorno d'oggi pare un pischelletto maldestro, offuscato da bunga bunga e Sofitel vari.
Mi è venuta voglia di leggere dei testi sul rapporto tra potere e sessualità. Di questi tempi -sarà la società dell'informazione, sarà che il fenomeno è in espansione- questo rapporto si connota come sempre più tangibile, sempre più stretto.
Il potere che vuole autoaffermarsi pure sulla sfera del sessuale, in maniera autoritaria e perversa [perchè il potere politico, e in parte quello economico, sono soggetti a delle regole del gioco; ma la sessualità, essa è il regno del gioco che si fa da sè, un prato di perversioni consensuali.]
Un'attrazione profonda e grigia. Una voglia di dominio che zittisce il dominato. Si, proprio una perversione, che diviene folle in assenza di consenso. E che in assenza di consenso elimina la categoria stessa della sessualità, nella misura in cui essa si esercita (almeno) in due.
O almeno, io la vedo così.

Ad ogni modo Strauss-Kahn non sarebbe stato un buon candidato, in Europa ci vuole Sinistra.

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