giovedì 31 marzo 2011

tiri mancini dei destini semantici

Come da oggetto. Questa è la brevissima storia di una parola -o meglio di un significato- che in francese ha fatto una bruttissima fine. Almeno per l'angolatura di osservazione linguistica propria di un italiano.
COMPAGNO è una parola meravigliosa, che ha un ascendente sociopolitico profondo ed attraente ma che, ancor di più, possiede una culla etimologica che sconfina nella dimensione del poetico. Viene dal latino, la parola: "cum"-"panis"; analisi etimologica finanche scontata, si tratta di una parola composta che va a qualificare una persona con la quale si divide il pane. Quotidianità, familiarità. Basilarità di una relazione, nella misura in cui il pane è l'alimento primo della nostra vita.
Sfortunatamente, in francese il significato di "compagno" è espresso dal fonema CAMERADE. Il fonema COPAIN viene utilizzato, di fatto, solo per i compagni nelle relazioni d'amore, o se volete (essere meno nudi) sentimentali. 

La lingua, con i suoi destini e i suoi percorsi, è proprio un affare affascinante e strano. Non avrei mai pensato di poter dare del "camerata" a qualcuno.
É il caso che vada a dormire.

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